Questa piccola isola, vasta circa 59 chilometri quadrati, e seconda in ampiezza solo a quella di Sant’Antioco, si trova nella parte nord-occidentale della Sardegna, nel golfo che ne porta il nome. Formata da rocce scistose con base in granito, e perciò molto arida, l’Asinara ebbe prima il nome di Herculis Insula, e poi quello di Sinuaria, dal quale deriva quello attuale. Sede di un monastero camaldolese durante il Medioevo, punto di sosta per i pirati saraceni, nel 1896, dopo l’evacuazione degli abitanti, divenne colonia penale agricola. Nel corso della Prima Guerra Mondiale, invece, l’Asinara venne utilizzata come campo di concentramento e di cura per prigionieri di guerra, nel 1934 come sanatorio giudiziario, e, dal 1977 come carcere di massima sicurezza. Oggi è un parco naturale, e l’unico centro abitato è Cala d’Oliva. L’isola, caratterizzata da coste molto frastagliate, si divide in quattro gruppi collinari; la cima più alta è Punta della scomunica (408 metri), Nel parco dell’Asinara si riproducono circa ottanta specie selvatiche di vertebrati, tra cui alcune molto rare come, ad esempio, fra i rettili, la testuggine marina e la biscia viperina, il rospo smeraldino e il discoglosso sardo tra gli anfibi, il gabbiano corso, la Berta maggiore e minore, la Pernice sarda, e la Gazza per quel che riguarda l’avifauna, mentre, tra i mammiferi, il muflone, il cinghiale, la donnola, e il caratteristico asinello bianco. Anche la flora, composta per lo più da macchia mediterranea, è ricchissima, e comprende quasi 680 specie, delle quali alcune sono esclusive della Sardegna, come la Centaurea horrida, il Limonium laetum. I fondali sono ricchissimi di specie rare e protette e caratterizzati da anfratti e spaccature.

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Spiagge Asinara

Grazie al lungo isolamento le spiagge dell’Asinara sono ancora incontaminate, immerse nel verde della macchia mediterranea e frequentate dagli asinelli bianchi. La spiaggia di Cala d’Arena è forse la più bella di tutta l’isola; durante l’inverno è divisa in due da un piccolo ruscello; alle sue spalle, si erge una torre costiera risalente al Sedicesimo secolo. Vicino alle rovine di un monastero di frati camaldolesi e circondata da rocce granitiche, c’è Cala Sant’Andrea, mentre a nord-est, vicino all’unico centro abitato dell’isola e dove approdano barche e traghetti, si trova Cala d’Oliva, antico avamposto. Nella parte orientale, verso il golfo dell’Asinara, è situata Cala di Sgombro di Dentro: qua ci sono belle calette riparate dal vento, come Cala Serena Nella parte opposta, molto esposta ai venti, si trova, invece, Cala di Sgombro di Fuori. Nei pressi di un approdo riparato troviamo Cala Reale, dove si possono ammirare i resti di un’antica nave romana.

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Come arrivare

Per arrivare all’Asinara ci si può imbarcare a Stintino o Porto Torres, acquistando i biglietti direttamente sul posto, telefonando al numero verde (800-51166) . Sulla terraferma ci si sposta attraverso mezzi pubblici, oppure è possibile affittare delle biciclette presso gli scali. I punti d’attracco sono Fornelli a sud, Cala Reale e Cala d’Oliva nord ovest.

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Da Fornelli a Cala Scombro.

Il distaccamento di Fornelli, poco distante dal molo di sbarco, è considerato l’Alcatraz italiana, nel quale verrà probabilmente allestito il Museo Carceraio. Una piccola stradina conduce verso il distaccamento di Santa Maria, e da qui un sentiero porta a Punta Barbarossa, dalla quale si può risalire a nord, dove si trova l’ampia ed incantevole Spiaggia di Cala Sant’Andrea. Tornando nella strada principale si trova lo svincolo per Castellaccio, rudere di un’antica fortificazione medioevale. Sempre da Fornelli, proseguendo sulla destra (ovest), si arriva a Punta Salippi, il punto più vicino alla Sardegna. Dirigendosi invece verso nord, attraverso la strada principale, s’incontra un istmo tra la Cala Scombro di dentro (est) e Cala Scombro di Fuori (ovest). Oltre lo stretto, sulla destra, si trova la deviazione per Tumbarino, nel quale è stato allestito l’osservatorio naturalistico.

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Da Cala Reale a Punta dello Scorno

A La Reale è ubicato il secondo approdo dell’isola. L’area fu abitata dai Savoia, che risiedevano nel Palazzo Reale durante brevi soggiorni estivi. Sono visitabili i periodi, locali nei quali venivano svolte le diverse fasi della quarantena. Ad ovest del piccolo borgo si trova il distaccamento di Campu Perdu, nel quale è presente (leggermente a nord) l’unico sito archeologico dell’isola, che si concretizza in alcune domus de janas. Risalendo da Trabuccato verso nord si arriva a Cala d’Oliva, terzo e ultimo approdo dell’isola. In questo punto sorgevano la direzione, la chiesa, la scuola, l’officina, la falegnameria, il caseificio. Poco distante sorgeva il bunker, dove venivano infatti tenuti i criminali più pericolosi. Tutto il nord dell’isola è un punto di altissimo interesse naturalistico e vi sorge l’Osservatorio Botanico. Questo è il punto di partenza per le salite a Punta Scomunica (408 m.), la cima più alta dell’isola.

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